Definizione di cortile condominiale
Secondo il dizionario della lingua italiana il cortile è “l’area scoperta compresa in un edificio o delimitata da più edifici sulla quale si affacciano gli ambienti interni di essi, ed assolve alla funzione di dare luce ed aria agli ambienti circostanti”.
Per iI Codice Civile, in base all’articolo 1117 n.1, il cortile è una proprietà comune di tutti i partecipanti al condomino e si può usare per diversi fini, a patto che questo diverso utilizzo:
- non crei limitazioni d’uso agli altri abitanti dello stabile
- non riguardi destinazioni diverse da quelle individuate del regolamento
Utilizzo del cortile condominiale
In base al significato più comune del concetto di cortile vanno compresi anche i vari spazi liberi disposti esternamente alle facciate dell’edificio – quali gli spazi verdi, le zone di rispetto, i distacchi, le intercapedini, i parcheggi .
Essendo quindi uno spazio dove transitano tutti i condomini è inevitabile che sovvengano, non di rado, controversie in merito al suo corretto utilizzo.
In genere gli argomenti di maggior conflitto riguardano:
- l’impiego delle aiuole per piantare fiori o realizzare un piccolo orto privato
- l’occupazione dello spazio per il parcheggio di auto, moto o bici
- l’uso dell’area per i giochi dei bambini.
In merito a quest’ ultimo utilizzo la normativa è chiara rispetto al diritto al gioco negli spazi condominiali. L’Italia infatti ha ratificato la norma internazionale sul diritto al gioco emanando la legge n. 176/91 che ribadisce come “l’attività ludica sia parte integrante dei momenti di riposo e di tempo libero, alla stessa stregua della partecipazione alla vita artistica e culturale della comunità“.
Qualsiasi clausola del regolamento condominiale che vieti il gioco dei minori nelle aree comuni è nulla se non è stata approvata all’unanimità: le parti comuni devono poter essere utilizzate da tutti i condomini, anche dai bambini. L’unico limite è quello di non impedirne l’uso ad altri o di non modificarne la destinazione. Per far fronte al “fastidio” procurato dai bimbi, i condomini possono regolamentare l’attività ludica con clausole da indicare del regolamento: Possono ad esempio definire orari di quiete dove non sia possibile giocare negli spazi comuni.
Anche in questo caso, poiché tale clausola comprime la libertà del singolo, deve essere approvata unanimamente da tutti i condomini.
Consigliamo infine, per evitare di finire in tribunale per disguidi che riguardano spesso “questioni di principio”, di informarsi bene sul regolamento e affidarsi all’esperienza dell’amministratore condominiale.